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Veia digl Pader 09: Dumengia a Salouf
Descrizione
Dumengia a Salouf
Segl crest sa dolza l'alva baselgetta,
La Crousch-Clutger Sagetta Seadot!
Bisond, scu aviouls, vign la glioutetta
E chom'an lunga reia giu pigl mot.
Tot alv cun neiv! – Sfrignond vign la bargeda;
igl pi davos en pover vigl cugl gop! –
Gist scu l'arblanga sen igls ovs platgeda,
La vischnanchetta spetga giun en fop!
Chise igl Toissa arda scu barnia;
Igls neivels, feman sur chel grond altare! –
Egl chegl gl'antschains da l'oraziung? – Biia
igl pievel tgi so creir; Sperar, Orar!
P. Alessandro Lozza
Domenica a Salouf
La chiesa bianca troneggia su una dolce collina.
La vecchia torre è ora un richiamo alla preghiera.
Egli è un dito che punta verso il cielo,
una freccia verso l'alto dai guai terreni.
Una mattina d'inverno. – Come una pernice bianca,
accovaccia il villaggio, risvegliandosi dalla conca sottostante.
Al suono delle campane i bambini vengono ridendo,
seguito dalle persone pie in una lunga fila.
La montagna nella luce del mattino brucia e risplende,
le nuvole sono l'incenso sull'altare,
mentre risuonano i canti della chiesa. –
Sì, beati coloro che possono credere.
Duri Lozza (Traduzione)
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Veia digl Pader 09: Dumengia a Salouf
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