traversata Julierpass-Fuorcla Grevasalvas-Passo Lunghin-Passo del Settimo-Casaccia
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Una traversata non eccessivamente lunga ma di grandi soddisfazioni, fra paesaggi selvaggi, laghi, una superba vista sull'Engadina e l'antica via romana.
Sono necessarie due macchine o, come ho fatto io, gli autobus delle linee postali, per effettuare questo percorso. Attenzione che se perdete il pullman a San Maurizio (campeggio) delle 8 e 40, poi non ne passa più nessuno fino alle 15.
Il sentiero non è particolarmente impegnativo ma presenta alcuni passaggi esposti e su sfasciumi sopratutto attorno alla Fuorcla Grevasalvas.
Circa a metà percorso io ho fatto una deviazione fuoripista per raggiungere il vicino lago di Nair, occorre essere un po' pratici per muoversi in discesa verso il lago, fra sfasciumi e rocce scivolose; in alternativa suggerisco di seguire il sentiero segnato che scende a Plaun Grand e aggirare il lago da sotto, si perde qualche decina di metri in più, ma il sentiero è chiaro e comodo.
Dettagli
Descrizione
Si parte dall'ospizio presso lo Julierpass, il sentiero è dall'altro lato della strada e risale deciso fino al Lago di Grevasalvas e quindi all'omonimo passo, spettacolare balcone sull'Engadina.
Dal passo si scende a destra, fra sfasciumi e rocce traballanti, quindi il sentiero si addolcisce e prosegue in piano fino alla piana verde di Plaun Grand. Io però non sono sceso fin laggiù, ho proseguito dritto quando il sentiero riprende a. scendere e ho raggiunto il lago di Nair, il percorso per il lago non è segnato, inizialmente ci si muove su prati e lastre di granito, ma la discesa al lago richiede una certa attenzione perché è da farsi fra rocce e sfasciumi non proprio amichevoli.
Il sentiero passa poche decine di metri sotto ed è agile e comodo, non tocca il lago, ma affronta paesaggi comunque affascinanti.
In entrambi i casi, una volta recuperato il sentiero, si prosegue in salita verso Muotta Radonda, dove il sentiero si fa più stretto e quindi si raggiunge il mitico Lago di Lunghin.
Lo si aggira da sinistra e si risale agilmente all'omonimo passo.
Cambio di scenario e si scende nella verde vallata che rapidamente ci porta al mitico Passo del Settimo, usato fin dall'epoca romana. Poco sotto al passo c'è una comoda fonte di acqua.
dal passo scendiamo a sinistra, seguiamo la mulattiera, quindi il sentiero e raggiungiamo il vecchio ponte romano. scendiamo ancora e il sentiero si fa impervio e ripido, in una serie di tornanti a ridosso delle cascate scivoliamo rapidamente verso la valle di Maroz.
Qui raggiungiamo il fondovalle e ci incamminiamo fra mulattiere e scorciatoie su sentiero fino a Casaccia, dove prendiamo l'autobus.
Responsabile del contenuto: Comunità.
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